IQNA

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 105 - Sura Al-Bagharah - versetto 203

19:32 - August 02, 2020
Notizie ID: 3485328
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura)

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 105 - Sura Al-Bagharah - versetto 203

Sura al-Baqarah Versetto 203

وَاذْكُرُواْ اللّهَ فِي أَيَّامٍ مَّعْدُودَاتٍ فَمَن تَعَجَّلَ فِي يَوْمَيْنِ فَلاَ إِثْمَ عَلَيْهِ وَمَن تَأَخَّرَ فَلا إِثْمَ عَلَيْهِ لِمَنِ اتَّقَى وَاتَّقُواْ اللّهَ وَاعْلَمُوا أَنَّكُمْ إِلَيْهِ تُحْشَرُونَ ﴿203﴾

209. E ricordatevi di Allah nei giorni contati {i tre giorni del tashrìq}. Ma non ci sarà peccato per chi si sbriga {a compiere i riti} in due giorni {e lascia Minà prima del terzo giorno}, e neppure per chi si attarda; {ciò vale solo} per chi teme Allah {e si astiene dagli atti proibiti in stato di ihràm}. Temete Allah e sappiate che sarete adunati {dinanzi} a Lui.

Commento

Questo versetto ordina di ricordare, dopo aver portato a termine i riti dell’Hajj, il nome del Signore Eccelso, per un limitato numero di giorni, che varia dai due ai tre giorni. Il versetto precedente ci suggerisce che questi giorni vengono subito dopo la festa del sacrificio, ´idu-l-qurbaan, cadono tra l’undicesimo e il tredicesimo giorno del sacro mese di zhu-l-Hajjah. Le tradizioni chiamano questi giorni Ayyamu-t-tashriq, che significa “giorni dell’illuminazione”, e non può essere che così, poiché l’anima dei pellegrini è stata illuminata dai sacri e salvanti riti dell’Hajj.

In questi giorni ci sono particolari formule religiose da pronunciare dopo le preghiere quotidiane, a partire dalla preghiera del mezzogiorno del giorno della festa del sacrificio fino alla preghiera del mattino del tredicesimo giorno del sacro mese di zhu-l-Hajjah (in tutto quindici preghiere). Le formule sono queste:

Allahu akbar!
Allahu akbar!
Laa ilaaha illa-l-Lah wa-l-Lahu akbar!
Allahu akbar wa lil-l-lahi-l-hamd!
Allahu akbar ´ala maa hadaanaa, wa lahu-sh-shukru ´ala maa awlaanaa!
Allahu akbar ´ala maa razaqanaa min bahimati-l’an´aam!

La frase “Ma non ci sarà peccato per chi si sbriga {a compiere i riti} in due giorni {e lascia Minà prima del terzo giorno}, e neppure per chi si attarda” potrebbe significare che i pellegrini non hanno alcun obbligo di pronunciare le suddette formule per tre interi giorni, ma possono anche limitarsi a pronunciarle per due giorni.

È anche possibile che il versetto voglia dire che dopo l’esecuzione dei riti dell’Hajj, che si concludono con le sopraccitate formule, i pellegrini vengono perdonati da Dio e da Lui liberati dei propri peccati, e la frase “…{ciò vale solo} per chi teme Allah {e si astiene dagli atti proibiti in stato di ihràm}” conferma questa tesi.
Il versetto si conclude affermando: “Temete Allah e sappiate che sarete adunati {dinanzi} a Lui”

 

 

 

 

 

Mustafa Milani Amin
Al-Islam.org

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