La rivoluzione islamica ha ricordato il ruolo della società di religione: capo dell'ICRO
La rivoluzione islamica dell'Iran ha ricordato ancora una volta alla società il ruolo della religione, ha affermato il presidente dell'Organizzazione della cultura e le relazioni islamiche (ICRO).
L'Hojat-ol-Islam Mehdi Imanipour ha fatto l'osservazione in un discorso durante il decimo incontro interreligioso tra l'Iran e il Consiglio ecumenico delle Chiese, che ha preso il via lunedì a Ginevra, in Svizzera.
Nel suo discorso, pronunciato sotto il titolo “Futuro del mondo e ruolo delle religioni”, il religioso ha affermato che la religione ha la capacità di dare risposta alle necessità dell'umanità di oggi.
Imanipur parlando della fobia delle religioni, ha ricordato che ciò è esistita in forme diverse in varie epoche della storia.
Secondo il presidente dell'ICRO l'islamofobia è cresciuta di intensità dalla vittoria della rivoluzione islamica in Iran nel 1979. Ciò era prevedibile perché in un periodo in cui non era stato percepito alcun ruolo per la religione, la rivoluzione islamica ha evidenziato ancora una volta l'importanza della fede nella società.
Imanipur ha ribadito l'importanza della cooperazione ed interazione tra i leader religiosi sottolineato la necessità di un approccio pragmatico nel dialogo interreligioso in quanto, secondo il religioso, mantenere il dialogo senza alcun impegno a misure pratiche non darebbe risultati.
L'Hojjat-ol-Islam Imanipour ha poi lodato la posizione del presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese nella condanna degli insulti al Santo Profeta dell'Islam (pace su di lui).
Il decimo incontro interreligioso tra la Repubblica islamica dell'Iran e il Consiglio ecumenico delle Chiese ha avuto il via questa settimana a Tehran con la partecipazione di delegazioni del Centro per il dialogo interreligioso affiliato all'ICRO e del Consiglio ecumenico delle Chiese.
Questo ciclo di incontri si svolge sul tema: “Oltre 25 anni di dialogo; uno sguardo al passato, al presente e al futuro.”
All'incontro partecipano, tra gli altri, il segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle Chiese, Ioan Sauca, e il neoeletto segretario generale dell'ente cristiano, Jerry Pillay,
La delegazione iraniana, guidata dall'Hojjat-ol-Islam Imanipour, comprende anche diversi di docenti universitari esperti nel campo del dialogo interreligioso.
Dal primo incontro interreligioso circa 25 anni fa, tra i due enti si sono tenuti nove round di colloqui a Teheran e Ginevra.
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