Ramadan: donna induista digiuna insieme a musulmani
Una donna indiana di fede induista ha annunciato la sua intenzione di digiunare insieme ai musulmani durante il mese di Ramadan come gesto simbolico in difesa della convivenza e amicizia tra le diverse comunità religiose del paese.
Jayshree Shukla, 52 anni, ha affermato all'Agenzia Anadolu di aver iniziato ad interessarsi delle vicende islamiche nel 2015, mentre era impegnata a praticare il suo hobby preferito, cioè scattare foto, nella zona di Shah Jahan Abad di Delhi.
La zona è infatti ricca di monumenti appartenenti al patrimonio storico islamico dell'India, come l'antica Masjed Jame, la più grande moschea del paese. Fu li che la donna ebbe modo di apprezzare da vicino la ricchezza della cultura islamica, iniziando così ad avvicinarsi a questo mondo.
Shukla ha affermato di aver passato ore ad ammirare la grande moschea e le zone limitrofe e che da quel momento ha cercato di instaurare un rapporto sempre più stretto con la comunità islamica, fino al punto da partecipare insieme ai suoi amici musulmani alle celebrazioni e alle ricorrenze islamiche.
La donna ha raccontato di essere rimasta colpita in modo particolare dal clima solidale e dall'accoglienza calorosa ricevuta in una moschea durante il mese di Ramadan, dove ha partecipato insieme ai fedeli musulmani all'iftar, il pasto al tramonto che rompe il digiuno islamico.
La donna ha aggiunto che l'idea di digiunare insieme ai musulmani le è venuta per la prima volta lo scorso anno dopo le elezioni politiche del 2019, cadute durante il mese di Ramadan. In quell'occasione, a seguito del risultato delle elezioni, il paese fu attraversato da un'ondata di tensioni religiose e da un forte bipolarismo tra la comunità islamica e quella induista.
Come gesto simbolico e come segno di vicinanza tra le due comunità, Shukla decise allora di digiunare i restanti giorni del mese sacro islamico.
La donna induista ha sottolineato che quest'anno intende ripetere il gesto, al fine di combattere i pregiudizi tra le due comunità e per ribadire la necessità di un reciproco rispetto e di relazioni fraterne tra induisti e musulmani in India.
